Anche in questa storia si parlerà di un piccolo tesoro. Un manufatto rimasto sommerso per migliaia di anni tra i fondali del nostro lago di Mezzano. Se avete letto il racconto ‘Le spade dal lago’ saprete già di cosa stiamo parlando, e se non l’avete ancora letto, cosa aspettate a farlo! Correte a leggerlo e poi tornate qui per scoprire insieme questa nostra nuova storia.
Bene, allora possiamo andare avanti, per raccontarvi della scoperta di un oggetto particolarissimo, oggi esposto nel nostro museo.
Dovete sapere che durante il 1996 sulle sponde del lago c’era un gran movimento, un andirivieni continuo di strane figure bipedi, ma dai piedi palmati. Creature misteriose penserete voi! E chissà se avranno pensato la stessa cosa in quei giorni le cinciallegre e i nibbi, mentre se ne stavano rintanati in silenzio tra i rami dei faggi, delle querce e dei carpini nei boschi tutti intorno al lago. Anche loro, così come i pesci persici e i lucci, appartati nelle limpide acque, guardavano con curiosità questo frenetico andirivieni di bizzarre figure che entravano e uscivano dal lago. Ma no, non si trattava affatto di creature misteriose, ma semplicemente di subacquei! Esperti sommozzatori che stavano compiendo un lavoro di ricerca per mappare i fondali dello specchio d’acqua. La loro fu un’attività lunga e meticolosa, attraverso la quale abbiamo potuto conoscere, grazie anche al fondamentale aiuto degli archeologi, l’esatta collocazione dei villaggi di palafitte che migliaia di anni si trovavano a Mezzano. Scrutando il fondale è stato possibile capire, osservando la presenza dei resti dei pali che ancora si trovano sommersi, l’esatta posizione dei villaggi, e non solo! Dovete sapere che oltre ai pali, che naturalmente non sono stati toccati ma solo mappati, sono stati rinvenuti tra i fondali anche degli oggetti e per di più in ottimo stato di conservazione! Questa è una prerogativa del nostro lago, anzi per essere più precisi di tutti gli ambienti umidi o bagnati, perché qui gli antichi resti si conservano molto meglio e molto più a lungo che in altri luoghi, come per esempio sotto terra. Lo studio di questi materiali ha permesso di conoscere molte abitudini degli abitanti dei villaggi. Ma torniamo ai nostri subacquei e alla loro ‘pesca speciale’. Eh sì, perché oltre a vasi, ciotole, e alle nostre due amate spade, un bel giorno portarono a riva qualcosa di molto più delicato e prezioso. Un oggetto così particolare che i nostri amici archeologi hanno pensato quasi si trattasse di uno scherzo. Era uno spillone di bronzo! Ma perché lo abbiamo definito stravagante e curioso? Perché la sua forma non si era mai vista fino ad allora nel territorio di Valentano, e neanche nei paesi vicini. Una forma semplice ma aggraziata allo stesso tempo: tre spirali, unite tra di loro da uno sperone appuntito, e terminanti in una lunga e sottile punta. Guardate le foto in fondo alla pagina se volete vederlo bene. Ma a cosa serviva, vi starete chiedendo? Beh, molto semplicemente aveva la stessa funzione delle spille che usiamo oggi, era la spilla degli abitanti delle palafitte, perché nell’Età del Bonzo le spille erano fatte così, e si usavano come si usano oggi per tenere insieme i bordi delle vesti. Il nostro spillone era funzionale certo, ma anche molto elegante, così da essere ammirato e fare bella mostra di sé sopra i vestiti.
Siete curiosi di sapere quanti altri tesori i nostri subacquei hanno rinvenuto nel fondo del lago? E come poi gli archeologi li hanno riconosciuti, studiati e sistemati nel nostro museo? Beh non vi resta che venire a trovarci, ci sono tante sale dedicate ai ritrovamenti del lago di Mezzano e alle tante sorprese che ci ha svelato nel corso degli anni! Vi aspettiamo!